REGNO DELLE DUE SICILIE - BORBONE

Il Regno delle Due Sicilie fu uno stato sovrano dell’Europa meridionale esistito tra il 1816 ed il 1861.
Il regno venne istituito dal re Ferdinando di Borbone, allorché, dopo il Congresso di Vienna e il Trattato di Casalanza, soppresse il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia e la relativa costituzione che li teneva separati. Al momento dell’istituzione del Regno delle Due Sicilie, la capitale fu fissata in Palermo, ma, l’anno successivo, fu spostata a Napoli; Palermo, però, almeno formalmente, continuò a mantenere dignità di capitale, essendo considerata, appunto, “città capitale” dell’isola di Sicilia. L’uso dei termini Regno di Sicilia al di là del faro (o ulteriore) e Regno di Sicilia al di qua del faro (o citeriore, in riferimento al faro di Messina e quindi all’omonimo stretto) ebbe origine quando incoronato Carlo I d’Angiò da papa Clemente IV rex Siciliae, la corte di Catania e Palermo rivendicò per sé tale titolo, appoggiando le istanze di Pietro III di Aragona e dando così inizio alla guerra dei Vespri. La pace di Caltabellotta, nel 1302, sancì la fine della guerra e diede la suddetta separazione (secondo gli accordi, alla morte del re aragonese Federico d’Aragona, l’isola sarebbe dovuta tornare agli Angioini, cosa che in realtà non avvenne). La prima menzione ufficiale del toponimo “Due Sicilie” si ebbe invece quando Alfonso V d’Aragona unificò formalmente il Regno di Sicilia ed il Regno di Napoli sotto la corona di Rex Utriusque Siciliae. Dopo la breve parentesi aragonese i due regni tornarono ad essere del tutto indipendenti, uno con capitale Napoli, l’altro con capitale Palermo. In seguito al congresso di Vienna ed al Trattato di Casalanza, il sovrano che prima d’allora assumeva in sé la corona napoletana (al di qua del Faro) come Ferdinando IV, e quella siciliana (al di là del Faro) come Ferdinando III, riunì in un’unica entità statuale i territori delle Due Sicilie attraverso la Legge fondamentale del Regno delle Due Sicilie dell’8 dicembre 1816, a quasi 400 anni dalla prima proclamazione del Regno delle Due Sicilie da parte di Alfonso il Magnanimo.

CAMPANIA - BIANCHI

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  1. Falanghina dei Campi Flegrei – Agnanum
  2. Falanghina DOC – Corte Normanna
  3. Falanghina Serrocielo – Feudi di San Gregorio
  4. Fiano di Avellino Pietracalda – Feudi di San Gregorio
  5. Greco di Tufo Cutizzi – Feudi di San Gregorio
  6. Biancolella d’Ischia Frassitelli – Casa d’Ambra
  7. Greco di Tufo Vigna Cicogna – Benito Ferrara
  8. Campanaro – Feudi di San Gregorio
  9. Caracci – Villa Matilde

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SICILIA - BIANCHI

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  1. Lighea – Donnafugata

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CAMPANIA - ROSSI

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  1. Aglianico DOC – Corte Normanna
  2. Pallagrello Nero Kaianero – Vestini Campagnano
  3. Pallagrello Nero Vulturnus – La Masserie
  4. Aglianico Rubrato – Feudi di San Gregorio
  5. Moio 57 – Moio
  6. Falerno del Massico Camarato – Villa Matilde
  7. Aglianico Cinque Querce – Salvatore Molettieri
  8. Taurasi Radici – Mastroberardino
  9. Taurasi – Feudi di San Gregorio
  10. Taurasi Historia – Mastroberardino

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SICILIA - ROSSI

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  1. Tasca d’Almerita – Regaleali
  2. Sedara – Donnafugata
  3. Syrah Riserva – Leone de Castris
  4. Nero d’Avola Fiammato – Miceli
  5. Nero d’Avola Lamuri – Firriato
  6. Cerasuolo di Vittoria – Cos

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PUGLIA - ROSSI

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  1. Tormaresca Neprica – Antinori
  2. Negroamaro – Conti Zecca
  3. Primitivo di Manduria Santera – Leone de Castris
  4. Salice Salentino Riserva – Leone de Castris

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ABRUZZO - ROSSI

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  1. Montepulciano d’Abruzzo Tralcetto – Zaccagnini

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REGNO DI SARDEGNA - SAVOIA

Come appare chiaramente in tutte le carte geografiche del XVIII secolo, dopo la restaurazione, formalmente il Regno di Sardegna continuò a essere istituzionalmente distinto dai cosiddetti “Stati di terraferma” della dinastia sabauda, condividendone solo il capo dello stato, re per i sardi, duca per i savoiardi, principe per i piemontesi ecc. Con la Fusione perfetta del 1847 il Regno di Sardegna annesse tutti gli altri stati sabaudi ma subendo una totale trasformazione del suo ordinamento giuridico, con una legge costituzionale, lo Statuto Albertino, una nuova organizzazione amministrativa e doganale, un unico parlamento e una nuova capitale, Torino, da secoli residenza della dinastia. Non più dunque un insieme di Stati, uniti solo dalla figura del monarca, ma centralista sul modello francese. In questa fase della sua storia fu conosciuto anche come Regno sabaudo e venne ufficialmente citato sia in ambito interno che internazionale come Sardegna e in maniera ufficiosa come Piemonte-Sardegna o Piemonte, essendo tale regione la più prospera e popolata.

PIEMONTE - BIANCHI

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  1. Principessa Gavia – Banfi
  2. Blangè Arneis – Ceretto
  3. Gavi dei Gavi – La Solca et Nera

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SARDEGNA - BIANCHI

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  1. Vermentino di Gallura – Piero Mancini
  2. Vermentino di Sardegna – Costamolino Argiolas

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VALLE D'AOSTA - BIANCHI

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  1. Chardonnay – Rossett Terroir

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FRANCIA - BIANCHI

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  1. Petit Chablis – Albert Pic
  2. Chablis – Moreau Naudet
  3. Sauvignon Baron de L – Baron de Ladoucette

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PIEMONTE - ROSSI

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  1. Bonarda – Castelli del Duca
  2. Barbera d’Alba – Prunotto
  3. Nebbiolo Langhe – La Spinetta
  4. Barolo Bussìa – Prunotto
  5. Barbaresco Starderi – La Spinetta

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SARDEGNA - ROSSI

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  1. Cannonau Riserva – Sella & Mosca
  2. Cannonau – Argiolas Costera
  3. Capichera Assaje – Capichera

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FRANCIA - ROSSI

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  1. Dourthe – Dourthe
  2. Chateau Laroque – Saint Emilion

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REGNO LOMBARDO-VENETO - ASBURGO

Il Regno Lombardo-Veneto era uno Stato dipendente dall’Impero Austriaco, concepito dal cancelliere Klemens von Metternich all’inizio della Restaurazione seguita al crollo dell’impero napoleonico, e sancito nel 1814 dal Congresso di Vienna. Il Lombardo-Veneto perse quasi tutta la Lombardia (eccetto la provincia di Mantova) nel 1859, quando questa venne annessa allo stato piemontese al termine della seconda guerra d’indipendenza italiana, ma il regno formalmente cessò di esistere solo nel 1866 con l’annessione del Veneto, della provincia di Mantova e del Friuli al Regno d’Italia sancito dal Trattato di Vienna. Il nome di Regno Lombardo-Veneto fu istituito dall’Impero Asburgico il 7 aprile 1815 nelle aree riunite della Lombardia e del Veneto, ricevute grazie alle decisioni del Congresso di Vienna. In precedenza e per secoli, la Lombardia era stata divisa fra lo Stato di Milano e la Repubblica di Venezia (più la Valtellina appartenente ai Grigioni), mentre il Veneto (che comprendeva anche il Friuli) era interamente compreso nei territori della Repubblica di Venezia.
Lombardia e Veneto divennero così le due parti di una nuova entità statale bicefala, in quanto all’interno non mancavano le differenti note amministrative tra la radicata società veneta di stampo repubblicano e la patriziale Milano di stampo monarchico[non chiaro].

TRENTINO ALTO ADIGE - BIANCHI

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  1. Muller Thurgau – Hofstatter
  2. Gewurztraminer – Hofstatter
  3. Chardonnay – Jermann

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FRIULI - BIANCHI

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  1. Ribolla Gialla Vinnae – Jermann
  2. Sauvignon – Jermann
  3. Capo Martino – Jermann

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TRENTINO ALTO ADIGE - ROSSI

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  1. Hexenbichler Schiava – Tramin
  2. Lagrein Ringberg Riserva – Elena Walch
  3. Pinot Nero Ludwig – Elena Walch

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FRIULI - ROSSI

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  1. Red Angel – Jermann

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VENETO - ROSSI

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  1. Ripasso di Valpolicella Classico – Bolla
  2. Refosco dal Peduncolo Rosso – Santa Margherita
  3. Amarone della Valpolicella – Allegrini

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GRANDUCATO DI TOSCANA - ASBURGO LORENA

Il Granducato di Toscana fu uno stato indipendente esistito dal 1569 al 1859, sotto la dinastia dei Medici prima e degli Asburgo-Lorena poi. Dal 1569 al 1859 il “Granducato di Toscana” riuscì a conservare la propria indipendenza ed a svilupparsi fino ad essere uno degli stati più prosperi e moderni in Europa. Al plebiscito del 1860 per l’annessione al Regno d’Italia, in confronto con gli altri stati, fu registrato il maggior numero di voti contrari all’annessione. Al Congresso di Vienna, ottenne alcuni ritocchi del territorio con l’annessione del Principato di Piombino, dello Stato dei Presidii, dei feudi imperiali di Vernio, Monte Santa Maria Tiberina e Montauto e la prospettiva dell’annessione del Ducato di Lucca, seppur in cambio di alcune enclaves toscane in Lunigiana. La Restaurazione in Toscana fu, per merito del Granduca, un esempio di mitezza e buon senso: non vi furono epurazioni del personale che aveva operato nel periodo francese; non si abrogarono le leggi francesi in materia civile ed economica (salvo il divorzio) e dove si effettuarono restaurazioni si ebbe il ritorno delle già avanzate leggi leopoldine, come in campo penale.

TOSCANA - BIANCHI

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  1. Muller Thurgau – Hofstatter
  2. Gewurztraminer – Hofstatter
  3. Chardonnay – Jermann

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TOSCANA - ROSSI

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  1. Morellino di Scansano – Frescobaldi
  2. Chianti Classico – Fontodi
  3. La Massa – La Massa
  4. Lucente – Luce della Vite
  5. Merlot Guidalberto – Tenuta San Guido
  6. Merlot degli Artisti – Cantine Leonardo
  7. Excelsius – Banfi
  8. Brunello di Montalcino Vigna del Fiore – Fattoria dei Barbi
  9. Sassicaia – Tenuta San Guido
  10. Ornellaia – Ornellaia

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EMILIA ROMAGNA - ROSSI

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  1. Otello Nero di Lambrusco – Ceci

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STATO PONTIFICIO

Lo Stato Pontificio, detto anche Stato della Chiesa o Stato Ecclesiastico, è il nome dell’entità statuale costituita dall’insieme dei territori su cui la Santa Sede esercitò il proprio potere temporale dal 752 al 1870.
Il suo prestigio e la sua influenza sullo scacchiere politico europeo conobbero periodi di peso durante il millennio della sua esistenza; la sua proiezione internazionale uscì dai limiti territoriali che le circostanze storiche gli avevano assegnato nell’ambito del Sacro Romano Impero, tra il Medioevo e l’Età Moderna.
I vincoli di vassallaggio dettati dalla Santa Sede condizionarono talora importanti stati autonomi come il Regno di Sicilia, il Regno di Napoli, il Regno d’Inghilterra, il Regno del Portogallo, la Corona d’Aragona, il Regno di Ungheria e altri stati relativi al periodo di relazione vassallatica con il sovrano dello Stato Pontificio, il papa, verso cui diversi re ed imperatori dovettero prostrarsi.
Lo Stato Pontificio terminò la sua esistenza nel 1870, con la conquista a seguito di ripetuti attacchi dell’esercito sabaudo (che nel biennio 1859-1860 sottrasse tre Legazioni), con la Presa di Roma e la successiva annessione della quarta Legazione e del Circondario di Roma.

SPUMANTI E CHAMPAGNE

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  1. VILLA SANDI DOC
  2. CA’ DEL BOSCO CUVÉE PRESTIGE
  3. LAURENT PERRIER BRUT
  4. LAURENT PERRIER ROSÈ
  5. LOUIS ROEDERER BRUT PREMIER
  6. MUMM BLANC DE BLANCS

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SPUMANTI E CHAMPAGNE

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  1. MOET & CHANDON RÉSÈRVE IMPÉRIALE
  2. MOET & CHANDON GRAND VINTAGE 2004
  3. R DE RUINART
  4. RUINART ROSÈ
  5. RUINART BLANC DE BLANCS
  6. DOM PERIGNON 2003
  7. KRUG GRAND CUVÉE
  8. CRISTAL 2005

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Dopo il primo bicchiere, vedrai le cose come vorresti che fossero…dopo il secondo, vedrai le cose come non sono. Finalmente, alla fine vedrai le cose come realmente sono, e questa è la cosa più orribile del mondo. Oscar Wilde

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